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Simona Guerra |
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Dare valore alla Fotografia
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IL "BAMBINO DI SCANNO" HA FINALMENTE UN NOME
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MARIO GIACOMELLI
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Diario di
Fotografia
Spazio espositivo
a cura di Simona Guerra
Via Mamiani 14 Senigallia
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Bambino
di Scanno
© Simone Giacomelli |
© Simone Giacomelli |
Dopo
56 anni e diverse ricerche è oggi rivelato il nome di
un'icona della storia della fotografia mondiale: “Il bambino di Scanno”, un’immagine che fu scattata
dall’italiano Mario Giacomelli durante una visita in Abruzzo.
La fotografia ritrae in maniera fiabesca, quasi irreale, delle
figure femminili scure e mosse che avanzano verso l’osservatore
mentre un unico soggetto centrale è fermo e a fuoco: un bambino che
cammina con le mani in tasca.
Egli si chiama Claudio De Cola e il 19 ottobre 1957, come le
altre persone ritratte, stava uscendo dalla chiesa di Sant'Antonio
da Padova dopo una funzione religiosa.
Dopo diverse ricerche negli archivi e a Scanno sono riuscita a
incontrare i genitori del bambino, che oggi ha più di sessant’anni e
che da molto tempo non vive più a Scanno.
Il suo riconoscimento, confermato dal soggetto, è stato fatto dai
genitori, in particolare dalla mamma Teopista Di Gennaro che
ha mostrato diverse immagini del ragazzo in cui è sorprendente
constatare in maniera inconfutabile le generalità del bambino
ritratto da Giacomelli.
Ma c'è dell'altro: oltre al bambino sono state riconosciute da molti
abitanti del luogo anche le due signore in primo piano, ormai
purtroppo scomparse. La donna a destra sembra rispondere al nome di
Paolina De Crescentis mentre quella a sinistra si chiamava
Sapienza Fronterotta. Quest’ultima, che più della prima sembra
essere coperta da una sciarpa nera, mostra un fazzoletto particolare
che le copre la bocca e che si indossava a Scanno nei periodi di
lutto.
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Comparazioni
d'immagini
© Mattia Gallo (www.mattiagallo.com) |
La
mamma del bambino
© Lisa
Calabrese |
Seppure
conosceva il nome del fotografo e altri suoi scatti, la mamma del
bambino ha detto di aver solo sentito parlare di questa fotografia e
ha espresso il desiderio di avere una copia dell’immagine da tenere
per ricordo accanto ad altre della sua famiglia. Ha detto poi di non
rammentare - come anche lo stesso bambino ha affermato - il giorno
in cui è venuto il fotografo mentre si è ricordata del cappellino
cucito da lei all'uncinetto che il figlio indossa nella fotografia.
In
accordo con Claudio De Cola ho deciso di non divulgare
l’immagine delle sue sembianze attuali; questo in rispetto
dell’opera di Mario Giacomelli.
Ritrarre il bambino, oggi un uomo maturo, significherebbe uccidere
quel ragazzo; distruggere l'aurea magica che la sua figura nella
foto ha sempre emanato. Le donne sfocate, il selciato mosso, quasi
illeggibile e il bambino che ci guarda in silenzio hanno un che di
misterioso, a tratti inquietante. Penso che la storia di questa
fotografia abbia ancora molti aspetti celati, sia tecnici che
storici, ma non proprio tutti hanno necessità di essere svelati se
vogliamo mantenerli tali.
La mia indagine su questa fotografia ha per oggetto un libro, che
pubblicherò presto. Dall’inizio di questa ricerca mi sono chiesta
molte volte se sarebbe stato più interessante cercarlo oppure
trovarlo. Ho scelto di cercarlo soltanto. D'altronde è questo che
Mario Giacomelli mi ha insegnato: che la fotografia è un modo di
vivere, di assaporare le cose, di gioire e soffrire. Lui aveva paura
della vecchiaia e non della morte. Perché? Perché morire è come
trovare: finisce tutto lì.
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La mamma del
bambino
© Mattia Gallo (www.mattiagallo.com) |
I genitori di
Claudio De Cola, il bambino di Scanno, e Simona Guerra
(© Mattia Gallo. www.mattiagallo.com) |
A Scanno
sono andata per lavorare su me stessa, per scrivere la mia storia e
tramite il bambino posso dire di essere andata incontro alla mia
vita. Molti bei momenti mi sono stati regalati dalla semplicità
delle persone del luogo, dagli amici che mi hanno accompagnata, da
quelli che ho trovato ad accogliermi. A Scanno le persone sono
ancora serene, cordiali; con le loro abitazioni aperte a una
sconosciuta come me che ha bussato alla porta di mezzo paese con una
fotografia in mano chiedendo se questo bambino lo avevano mai visto.
Notizie
storiche su Giacomelli
Mario Giacomelli (1925-2000) è
un fotografo italiano. Visse tutta la sua vita a Senigallia, una
piccola cittadina sul mare adriatico dove lavorò sempre come
tipografo presso la storica Tipografia Marchigiana. Si dedicò alla
fotografia soltanto nel tempo libero e venne definito, ironicamente,
“il Fotografo della domenica”.
Le sue immagini sono molto note e importanti per la storia dell’arte
e della fotografia mondiale. Se dapprima furono i suoi noti paesaggi
a imporsi sulla scena italiana, successivamente acquisì grande fama
anche all’estero soprattutto dopo il 1963, anno in cui proprio
questa fotografia del Bambino di Scanno venne esposta nella
celebre mostra “The photographer’s Eye” presso il MOMA di New
York.
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I genitori
del bambino di Scanno e Simona Guerra
sulle scale della chiesa di Scanno
nei pressi della quale nel 1957 Giacomelli scattò la foto
(© Mattia Gallo. www.mattiagallo.com) |
Giacomelli a Scanno mentre fotografa nel luogo in cui
realizzò
la famosa fotografia - 1957
(©
Renzo Tortelli) |
Ringraziamenti
Per
questa ricerca desidero ringraziare in particolare: Michele
Smargiassi; Lisa Calabrese, Mattia Gallo e Andrea Balerci
che mi hanno accompagnata e che hanno documentato gli incontri;
Claudio D'Alessandro e Enzo Gentile per la loro
disponibilità; Renzo Tortelli; Simone
Giacomelli per i suoi consigli e per avermi aperto ancora
una volta l'archivio di Mario; la famiglia De Cola e
in particolare Teopista Di Gennaro - una donna d’altri
tempi da cui ho molto imparato.
Dedicato a Andreina, di Scanno.
Perché suo figlio torni come lei vorrebbe;
perché il suo paese scelga di non lasciare sola questa madre.
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SIMONA GUERRA
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[grafica e webmaster: Lisa Calabrese] |
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